Patrik Ourednik, Europeana
Reader’s Bench (2012)
Alla recente rassegna Culture Pop 2011 il direttore artistico, Davide Donatelli, ci ha consigliato alcuni libri.
Io, appassionato di storia, sono rimasto colpito dalla sua descrizione di “Europeana” di Patrik Ourednik, ma lo avevo anche avvisato che, se non mi fosse piaciuto, sarei tornato a cercarlo.
Il motivo per cui sto scrivendo questo articolo è di rassicurarlo, perché questo è un gran bel libro e, quindi, non ci saranno ritorsioni.
La storia del Novecento è lunga e complessa (chi ha letto “Il secolo breve” di Eric J. Hobsbawm sa di cosa sto parlando), ma Patrik Ourednik riesce a condensarla in un libriccino formato 11x16 di appena 160 pagine, ovviamente senza alcuna pretesa di esaustività, ma con una grandissima abilità narrativa.
Gli eventi, le idee, le politiche del secolo scorso sono raccontate come una favola, come un flusso di coscienza quasi privo di punteggiatura, come ricordi di eventi lontani che affiorano alla mente, raccolti più per associazione mentale che per ordine cronologico.
Il risultato è quello di un piccolo grande affresco impressionista. Avvicinandosi al dipinto, per cogliere un dettaglio, non si vede che una macchia informe di colore o un’immagine fortemente sfumata, ma la visione d’insieme è perfetta. Ogni evento, ogni paragrafo è una pennellata d’autore, piazzata al punto giusto, con l’intensità giusta a formare l’immagine concepita dal pittore... pardon, dallo scrittore!
L’assenza di capitoli, la punteggiatura minimale e lo stile leggero, proprio come quello di una fiaba, rendono la lettura decisamente scorrevole ed il velato umorismo dell’autore la rende più gradevole, leggera, ma non banale. Alcune minime ripetizioni presenti nel testo possono sulle prime dare un po’ fastidio, ma credo che siano un modo per facilitare il lettore a collegare i vari argomenti e creare una mappatura completa del trattato.
Una lettura ben più che gradevole ed interessante.