Blow Up (Fabio Donalisio)

lunedì 12 marzo 2012
di  NLLG

Patrik Ourednik, Oggi e dopodomani

Fabio Donalisio

Blow Up, 30 gennaio 2012


Continua la proficua collaborazione tra Ourednik (che qui lavora anche sull’adattamento in italiano) e Duepunti, questa volta con un testo di impianto teatrale ma che ci piace definire, come da sottotitolo, discorsi di cinque sopravvissuti. Perché di questo si tratta. Il mondo è finito. Tre (poi, gradualmente, cinque) uomini sono ancora lì, in una stanza che diventa ogni giorno più piccola. Intorno, una nebbia. Nell’ormai quasi genetica attesa occidentale per la festa (in questo caso, simbolicamente, di capodanno) i tre parlano. Discutono. Anche litigano. Su un tessuto scarnificato che rasenta, ma non oltrepassa, i territori dell’assurdo Ourednik scortica alcuni se non tutti i disastri esistenziali del nostro moderno, della catastrofe, dell’umano. Parole dense e crudeli, tanto più acuminate quanto si fa evidente lo scollamento fatale tra le nostre categorie (e il fatto stesso di averle) dì pensiero e quello che c’è (o c’era) là fuori. Una nebbia, appunto. Da leggere con gli occhiali da saldatore, a scanso di schegge.