Anarchici, garibaldini, visionari. Storie dal secolo breve
Dario Olibero
La Repubblica, 15 novembre 2007
Anarchico non individualista, non violento. Disilluso come dovrebbero essere quelli che si spaccano testa e anima per dare un peso filosofico e teorico all’anarchismo. E’ la voce narrante di Istante propizio, 1855 di Patrik Ourednik. Racconta di un esperimento sociale: una nave carica di europei (moltissimi italiani) verso il Brasile. Un mondo da ricostruire, una colonia da impiantare seguendo regole nuove. “Cambiare il mondo? Ma allora la Rivoluzione francese non ci ha insegnato niente? Esiste un solo modo di creare una società, non egualitaria, ma fraterna: unirsi a chi condivide le stesse idee e costruire volontariamente un mondo nuovo lontano dal vecchio, un mondo senza passato e senza odio; e allora – forse! – grazie alla sua sola esistenza, al suo pacifismo, alla sua dignità, questo mondo si espanderà lentamente sugli altri”. Sarà dura, è sempre dura.