2000 battute (Cornelio Nepote)

domenica 10 febbraio 2013
di  NLLG

Duemileana. Breve storia degli ultimi 30 minuti di vita di 2000 battute

Quando 2000 battute decise di scrivere il commento a Europeana di Patrik Ourednik il suo peso corporeo variava tra il secondo e il terzo buco della cintura dei pantaloni. Da seduto in poltrona tuttavia la slacciava per evitare una fastidiosa compressione del basso ventre. Tale bizzarra unità di misura del proprio peso corporeo, adottata da 2000 battute e da almeno un decennio, è motivata da una forma morbosa di insofferenza verso le bilance, intese esteticamente in quanto oggetti domestici, sopravvenuta per cause ignote un pomeriggio di un aprile particolarmente secco e tumultuoso.

E quando 28 minuti fa il benemerito si accinse alla scrittura del commento, slacciatosi, come già specificato, la cinta costrittiva, un dubbio shakespeariano lo colse. E si domandò, mentre la fronte si velava di una patina di sudore nervoso: «Che diavolo scrivo di questo libro?»

E rimase in questo stato dubitativo per circa 2 minuti e 35 secondi, osservando ottusamente un riquadro bianco su uno schermo nero dal quale promanava una lugubre luce biancastra. E al termine della fase meditativa astrattista si alzò dalla seduta, con i pantaloni cascanti per forza di gravità non ostacolata, e si rollò una sigaretta. Il tabacco utilizzato è una miscela la cui parte preponderante è costituita dalla qualità Virginia, un cosiddetto tabacco biondo. E le cartine sono di marca Gizeh, doppio contenuto, contraddistinte dalla presenza di una piccola calamita a chiuderne la confezione. E la presenza di tale calamita, alcune settimane prima, fu motivo di un commento da parte di una partecipante all’evento letterario milanese chiamato Roland Scritture la quale, domandando cortesemente a 2000 battute il necessario per produrre una sigaretta affermò con fare apparentemente lesbico, inteso in senso estetico: «Le ho viste a Berlino, sono quelle con la calamita.» E 2000 battute rispose laconico come suo stile, che talvolta da laconico precipita nel riottoso: «Interessante, io le ho comprate a Bologna.» E a tale risposta densa di umano calore la cordiale partecipante ribatté con: «Eh, però, la calamita non è molto ecologica» a cui non seguì nulla di inintelligibile da parte di 2000battute, ma solo un borbottio o gorgoglio o rantolo che dir si voglia e un sorriso affettato da mummia del museo delle cere.

21 minuti fa 2000 battute terminava di fumare la striminzita sigaretta affacciato alla finestra della sua vecchia camera, essendo in visita a casa dei propri genitori. E durante tale affaccio tabagistico, sporto verso il cortile interno del condominio, la cui vista era condivisa da altre 28 tra finestre e balconi, dei quali 17 illuminati, nella sua mente transitarono diversi pensieri ma nessuno avente alcuna utilità ai fini della produzione di un commento a Europeana. E quindi, attanagliato da un senso di sconforto confinante con la noia, si recò in cucina per bere, ciucciando direttamente dal collo della bottiglia di PVC marca Levissima, un’abbondante sorsata di acqua minerale naturale. Per altri 4 minuti e 12 secondi camminò pensieroso per casa dei genitori, alternando sguardi da ogni finestra o balcone, alcune con vista sui colli bolognesi e la basilica di San Luca, altre sul già citato cortile interno. E nel suo peregrinare meditabondo urtò due volte uno stipite di una porta, calciò la gamba di una sedia e osservò con apparente curiosità un soprammobile dalla foggia di cane lupo o lupo vero e proprio dall’età stimata di una quarantina di anni come minimo. E poi prese una decisione. Avvenne esattamente 15 minuti fa. Decise di scrivere il commento in versi, non si sa se giambici o alessandrini poiché egli stesso non ne conosce la differenza. E quindi tornò baldanzoso alla poltrona, serrò la cinta nel terzo buco, fece scrocchiare le dita, le agitò a mo’ di zampe di tarantola e finalmente poggiò i polpastrelli sulla tastiera, fissando il riquadro bianco. E poi iniziò a scrivere, naturalmente dimenticando di contare le sillabe.

E ci fu la Grande Guerra
E da quella nacque il secolo nuovo
E qualcuno disse “Giammai!”
E altri risposero “Fu prima!”
E continuarono a discutere
E poi ci fu la Grande Guerra
Fu un’altra Grande Guerra
E fu la fine della Storia
Ma non tutti lo pensarono
E dopo ci fu il Post-Moderno
E qualcuno chiese “Che vuol dire?”
E altri risposero “È la fine del Moderno”
E continuarono a discutere
Si misero d’accordo infine
Lo chiamarono Arte Contemporanea
E andarono dallo psicologo
E fecero il transfert
E rimossero le sovrastrutture
E comprarono l’auto nuova
E poi divennero proletari
E volevano la Rivoluzione
Ma non gliela diedero
Chi non gliela diede?
I capitalisti reazionari bigotti
E allora si drogarono
E diventarono new-age
E anche tantrici
Buddisti e ufologi
E quando si stancarono
Comprarono l’auto nuova
Con la carta di credito
E si sposarono con la psicologa
E fecero l’abbonamento alla pay tv
E al centro estetico
E al golf club
E a Milano Finanza
E tornarono dallo psicologo
E la storia finì un’altra volta

Questo incommentabile rottame poetico venne terminato da 2000 battute esattamente 9 minuti fa. E quando lo rilesse la prima volta gli parve simpatico, lo rilesse per la seconda e gli parve non c’entrare molto con Europeana, lo rilesse per la terza volta e chiuse gli occhi sgomento per l’orrore. Abbassò lo schermo del computer e rimase immobile con lo sguardo fisso su una macchia nella carta da parati a disegno autunnale per 3 minuti e 24 secondi. Poi fece un lungo respiro. Poi ne fece un secondo. Poi gli venne un colpo di tosse. E quindi tornò in cucina a bere nuovamente a collo una lunga sorsata di acqua minerale.

Guardò nuovamente fuori dalla finestra osservando due piccioni camminare sui tetti e volare via insieme. Si compatì immaginando quanto bello sarebbe stato essere uno di quei due piccioni. Questo avveniva 2 minuti fa.

E infine tornò in camera. Afferrò il telefono. Fece una smorfia di dolore.

E mi chiamò pregandomi di scrivere il commento a Europeana.

Questo è quanto. Aggiungo solo che Europeana non è un libro di storia ma di narrativa, narra in breve la storia del XX secolo, così come, all’incirca suppergiù, io vi ho appena narrato in breve la storia degli ultimi 30 minuti di vita di 2000 battute, incluse le molte frasi che iniziano con E, non è detto che sia tutto vero e non è data l’imparzialità, ma come storia della storia fa storia a sé.

Con i sempre solenni rispetti per i rispettabili signori e le fascinose signore,

Il Vostro Cornelio Nepote


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